A Mezzogiorno del 7 Ottobre 1571 le campane a festa di Roma annunciavano alla città e alla cristianità la vittoria della flotta cristiana nelle acque di Lepanto. La flotta, che vedeva schierati non solo gli Stati cristiani ma anche gli Ordini Militari, capeggiati dal figlio dell'Imperatore Carlo V, Giovanni d'Austria, contro ogni previsione e dopo una serie di eventi che facevano disperare della vittoria, condusse una straordinaria azione che portò all'annientamento della flotta ottomana che da secoli imperversava nel Mediterraneo e che, portando lutti e distruzione, ambiva ad occupare l'area europea e soppiantare il cristianesimo.
Quegli eventi lontani, che sin da subito da fatti d'arme si trasformarono in fatti di religione, poichè se ne attribuì la vittoria alla Vergine del Rosario, costituiscono uno dei punti salienti della storia della cristianità. Dietro la battaglia navale, combattuta certamente con le armi, si cela tuttavia il simbolo di quella lotta che ogni cristiano deve condurre contro il peccato e contro la malvagità che cerca costantemente di cancellare Cristo dalla storia.
E ciò che rappresentò Lepanto agli occhi della gente dell'epoca, tanto da ricordare questo giorno solennissimo non solo con l'istituzione della festa della Regina del Rosario, ma anche col quotidiano suono festivo delle campane di tutte le chiese della cristianità.
Possono, dunque, fatti di guerra così lontani, essere attuali al giorno d'oggi? Ed è possibile che un fatto militare possa divenire un fatto religioso, in apparente contraddizione con il messaggio evangelico?
In realtà, è necessario sempre valutare l'economia divina. Dio agisce nel tempo attraverso degli strumenti che apparentemente sono negativi, ma che in quel momento storico specifico costituiscono l'unico modo per intervenire nella storia. Un esempio eclatante di tutto ciò è presente nell'Antico Testamento con le Piaghe d'Egitto, con la lotta di Giosuè, con Giuditta e con tutti gli eventi che hanno portato alla nascita del regno di Giuda e l'avverarsi della promessa ad Abramo.
Ma il tema del combattimento a difesa della fede, della Chiesa e dell'intera cristianità lo si comprende in diversi piani: dietro le vicende, seppur dolorose, della storia si cela la buona battaglia che Paolo Apostolo invita ogni cristiano a combattere.
Ogni cristiano, in forza del battesimo e nel carisma dello Spirito Santo ricevuto con la Cresima è soldato di Cristo. Ciò non significa che occorre imbracciare le armi, ma compiere quelle azioni che, molto più forti di qualsiasi strumento bellico, sconfiggono il male ed il peccato. Tali armi sono quelle della preghiera, della solidarierà, dell'amore fraterno e, perfino, dell'amore per il proprio nemico. E' l'arma dei santi, dei martiri, che preferiscono cento volte morire per Cristo invece di chinare la testa dinnanzi agli idoli degli uomini. E se la dottrina cattolica, forte del suo Magistero, ritiene che in alcuni casi sia legittimo, ed anzi doveroso, per l'autorità costituita intervenire militarmente per il mantenimento della pace e la difesa dei popoli oppressi, è compito di ciascun fedele ritenere come propria condotta una visione che abbracci pienamente il dettato evangelico "ama il prossimo tuo come te stesso".
In ciò è strumento di grande conforto il Santo Rosario. Catena di Vittoria e di Amore, capace di congiungere il Cielo con la Terra, è l'arma potente contro il male, è strumento di combattimento contro le insidie del demonio, è porto sicuro nel naufragio. Nel contemplare i misteri di Cristo con gli occhi di Maria, nello scorrere tra le dita i grani della Corona, l'anima si conforma a Lei, discepola perfetta, nel seguire il suo figlio Gesù.
Di tali prodigi ne è colma la storia. Tra tutti, la vicenda terrena di Bartolo Longo, che, iniziato al satanismo e alla massoneria, fu tramite il Rosario portato alla luce della Verità tanto da divenirne il maggiore promotore avviando il grande culto alla Regina di Pompei.
Ecco, dunque, che il Rosario e le vicende di Lepanto diventano ancora oggi attuali. La Vergine in tutte le apparizioni recenti, da Lourdes a Fatima si è sempre proclamata Regina del Santo Rosario e ne ha vivamente raccomandato la recita. In questi tempi sconvolti dalla guerra, che non è solo quella armata ai confini delle Nazioni, ma sopratutto la guerra dei cuori incapaci di dare amore e conforto al prossimo, il Santo Rosario ispiri i sentimenti di vera pace, che solo Cristo può dare. E, forti di esso, possiamo difendere la Chiesa e la cristianità da tutti quegli attacchi che cercano, in tutti i tempi, di eliminarla dalla storia.
Solo nella Chiesa, rivolti a Cristo e uniti al Papa, con il Rosario della Santa Vergine tra le mani possiamo vincere la buona battaglia.