La crisi militare in Ucraina si sta trasformando sempre più in una crisi umanitaria. Le bombe e gli assalti anche verso obiettivi civili esaspera un popolo che non comprende il motivo della guerra.
Di fronte al rumore delle armi, il silenzio degli innocenti grida al cielo per avere pace e giustizia. In questa guerra, come in tutte le guerre, non esistono vinti e vincitori. Anche chi al fine delle operazioni risulterà militarmente prevalente, tuttavia di fronte alla morte di innocenti avrà sempre il ruolo del perdente.
La guerra in Ucraina può essere un pericolo per tutta l'umanità. Mai come in questi tempi vi è il reale pericolo di una catastrofe atomica. La voce di Pietro è sempre stata una voce ferma contro l'uso e l'abuso delle armi. Già il papa Pio XII, scrutando nel suo cuore la catastrofe di un conflitto nucleare, diceva: "Non vi sarà alcun grido di vittoria, ma soltanto l’inconsolabile pianto della umanità, che desolatamente contemplerà la catastrofe dovuta alla sua stessa follia".
Ed ancora Giovanni XXIII implorava i governanti a mettere fine alle contese: "Con la mano sulla coscienza, che ascoltino il grido angoscioso che, da tutti i punti della terra, dai bambini innocenti agli anziani, dalle persone alle comunità, sale verso il cielo: Pace! Pace!"
Giovanni Paolo II ha proposto al mondo della modernità lo strumento per combattere i fumi mortali della guerra, quello, cioè, di rinnovare l'umanità nel suo cuore più autentico: "Il nostro futuro su questo pianeta, esposto com’è al rischio dell’annientamento nucleare, dipende da un solo fattore: l’umanità deve attuare un rivolgimento morale. "
Anche ora il papa Francesco interviene contro la guerra, chiedendo a tutti digiuno e preghiera.
Sono queste le armi del cristiano: il Vangelo stesso le pone come strumento mirabile capace di scacciare i demoni e di propiziare i miracoli.
Nella preghiera costante, per noi sopratutto nella preghiera del Rosario, la Chiesa intercede per le sofferenze degli innocenti, ed eleva il grido di supplica di costoro come strumento di redenzione del mondo. La piaga della guerra può essere allontanata e mitigata dalle preghiere del popolo cristiano.
Per questo motivo, aderendo alle indicazioni del Santo Padre, e secondo lo spirito più autentico di servizio e di fedeltà alla Chiesa, la Milizia di Gesù Cristo propone una Quaresima per la pace, dove la preghiera quotidiana del Rosario si accompagna alla vita sacramentale più intensa, e alla carità, devolvendo, tramite le strutture civili della nostra Istituzione, i proventi dei digiuni e sacrifici quaresimali alle popolazioni in guerra, affinchè il supporto spirituale e quello materiale faccia sentire questi nostri fratelli figli di un Dio che non li abbandona, ma che, al momento della prova, usa il loro dolore per salvare il mondo.
Per coloro che desiderassero inviare il proprio contributo da distribuire tramite l' OMC, l'IBAN è il seguente:
IT85S36772223000EM000867569 intestato a AMJC Italia, causale Emergenza Ucraina